Quando si parla di revamping si intendono tutte quelle attività manutentive volte a mantenere un’elevata producibilità degli impianti e il perfetto stato di funzionamento. La maggior parte degli impianti fotovoltaici italiani, installati tra il 2001 e il 2014 per godere dei vantaggi del Conto Energia, richiedono interventi di revamping, cioè di rinnovamento. Il GSE indica modalità e parametri a cui queste migliorie devono rispondere per conservare gli incentivi e contribuire a uno sviluppo ecosostenibile. Per limitare le perdite di produzione e cercare di mantenere l’impianto in piena efficienza si può agire su diversi aspetti che comprendono interventi di diverso tipo:
Interventi significativi: ovvero la sostituzione dei moduli fotovoltaici e degli inverter considerando una possibile rilocazione parziale dei pannelli installati o la modifica del regime di cessione in rete.
Interventi non-significativi: come la sostituzione dei cablaggi, delle strutture di sostegno o lo spostamento di alcune componenti elettriche.
Queste attività permettono di intervenire sostituendo parti usurate o difettose, prolungando così la vita utile dell’impianto con un investimento che rientra nell’ordine di 2/3 anni. Si parla di revamping anche quando si introducono migliorate funzionalità di monitoraggio e piattaforme digitali che favoriscano la gestione e la manutenzione degli asset. Un controllo permanente e una gestione attiva semplificano le attività di routine, abilitando un vero e proprio schema manutentivo proattivo.
Il repowering fotovoltaico non va confuso con il revamping: ne rappresenta, se vogliamo, una estensione. Si parla di repowering quando si mettono in atto interventi relativi all’aumento di potenza dell’impianto fotovoltaico. È possibile intervenire installando ottimizzatori di potenza per ogni singolo pannello solare. E ancora, è consentita l’applicazione di un sistema di accumulo con pacchi batterie. Tale sistema permette di immagazzinare l’energia prodotta in eccesso durante il giorno, favorendo l’autoconsumo serale e notturno.
Come faccio a sapere se il mio impianto fotovoltaico ha bisogno di un intervento di questo tipo?
Per valutare l’effettiva necessità di un intervento di revamping è essenziale eseguire un accurato check-up dell’impianto fotovoltaico al fine di rilevare lo stato attuale di ciascun componente.
Inverter: sostituire un inverter guasto o con ridotte performance assicurerà un rapido rientro economico e la sicurezza di un impianto stabile. Un inverter di nuova generazione permette solitamente di ridurre a zero eventuali problematiche relative alla bassa efficienza di conversione e alla ridistribuzione del carico.
Panneli fotovoltaici: la sostituzione di una parte dei pannelli fotovoltaici installata può rendersi necessaria in caso di anomalie di funzionamento dei componenti. Di fatto, anche un solo pannello solare malfunzionante può comportare numerosi problemi.
PID e cablaggio: è possibile prevedere l’installazione di dispositivi anti-PID. Parliamo di procedure e interventi che consentono di minimizzare l’effetto reversibile di polarizzazione nelle celle fotovoltaiche, dovuto a volte anche a corrosione elettrochimica. Altre attività che possono innalzare il grado di sicurezza e resilienza dell’impianto riguardano la sostituzione di quadri e cavi elettrici. In molti casi, il ricablaggio delle stringhe permette di migliorare il rendimento, riducendo problemi di ombreggiamento causati da oggetti esterni o l’eventuale errata configurazione delle stringhe stesse.
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